Agosto 3, 2020
È stato approvato dal Parlamento Europeo il nuovo regolamento, focalizzato sul tema dell’economia circolare, sul riutilizzo dell’acqua. La legge definisce, per la prima volta, i requisiti minimi necessari per le acque reflue da utilizzare per scopi agricoli in modo del tutto sicuro, proteggendo le persone e l’ambiente. In questo modo non solo andrebbe a diminuire l’uso di acqua dolce, ma gli agricoltori avrebbero a disposizione una quantità maggiore di acqua per l’irrigazione, soprattutto durante i mesi più caldi.
Economia circolare, il problema della scarsità idrica
La nuova regolamentazione è di fondamentale importanza dato che, stando a quanto evidenziato dal rapporto della Commissione Europea, la scarsità idrica costituisce ad oggi uno dei problemi più gravi per i Paesi appartenenti all’Unione. Si tratta nel dettaglio dell’11% della popolazione europea, del 17% del suo intero territorio.
Il dato si aggrava specialmente nella stagione estiva, quando a restare colpita da una situazione di stress idrico è oltre la metà della popolazione.
“Stiamo portando risultati concreti per l’ambiente. Potremmo potenzialmente riutilizzare 6,6 miliardi di metri cubi d’acqua entro il 2025, rispetto agli attuali 1,1 miliardi di metri cubi all’anno. Ciò richiederebbe un investimento inferiore a 700 milioni di euro e ci consentirebbe di riutilizzare più della metà dell’attuale volume di acqua proveniente dagli impianti di trattamento delle acque reflue dell’UE teoricamente disponibili per l’irrigazione, evitando oltre il 5 % dell’estrazione diretta da corpi idrici e acque sotterranee”, ha spiegato l’Eurodeputata Simona Bonafè.
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Le misure verranno applicate tre anni dopo la loro entrata in vigore, ma costituiscono già un importante passo avanti nel percorso di transizione energetica verso un’economia circolare.