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Settembre 9, 2020

Il litio estratto dall’acqua di mare: questa è la soluzione a cui è arrivato un gruppo di ricercatori dellUniversità di Stanford, che ha trovato il modo per reperire dalle acque l’utile materiale, la cui estrazione – tendenzialmente dalle rocce – richiede un dispendio economico ed energetico importante, con il rischio di serie conseguenze sull’ambiente.

Litio estratto dalle acque marine: lo studio

Gli oceani infatti contengono ben 180 miliardi di tonnellate di litio diluito che, finora, non si è mai stati in grado di estrarre dalle acque con la sola tecnica dell’evaporazione. Il gruppo di studiosi ha dunque approfondito un nuovo metodo per la cattura del materiale, avvalendosi di un elettrodo rivestito da una barriera formata da biossido di titanio.

Elettrodo rivestito da biossido di titanio

Senza rivestimento l’elettrodo cattura, oltre che gli ioni litio, anche il sodio, presente in quantità notevolmente maggiore nelle acque. Con la nuova tecnica elaborata dal team della Stanford, invece, si è reso più semplice il filtraggio dei materiali, facendo sì che il litio raggiungesse prima del sodio l’elettrodo al momento dell’accensione, permettendo di essere ‘catturato’ prima. Ripetendo in modo continuo e costante il ciclo per dieci volte, il litio si è quindi concentrato nell’elettrodo.

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Tuttavia, spiegano gli esperti, potrebbe passare molto tempo prima che il processo venga effettivamente messo in atto, dati i costi e le modalità. Eppure, lo studio rappresenta ad oggi un notevole ed importante passo in avanti non solo nel campo della sostenibilità, ma anche per il recupero del metallo stesso dalle batterie esauste e non più funzionanti.

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