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Luglio 19, 2021

Una community di aziende sarde che quotidianamente porta avanti attività volte a salvaguardare mare ed ambiente e a sensibilizzare sull’importanza della sostenibilità. È quanto creato da Medsea, Fondazione nata per volere di un team di ricercatori e ricercatrici per la tutela e la gestione sostenibile delle risorse marine della Sardegna e del Mediterraneo.

Medsea, il primo evento sull’Economia Circolare per il mare

Lo scorso 2 luglio, le aziende socie hanno partecipato al primo evento sull’Economia Circolare per il Mare in Sardegna, il Blue Waves, durante il quale si è discusso – tra le altre cose – di economia circolare, agroalimentare per l’ambiente e salvaguardia del mare.

“Abbiamo chiamato a raccolta le aziende locali per creare una community con una mission ben precisa: salvaguardare il mare e l’ambiente così importanti per il nostro territorio. Hanno aderito con entusiasmo e in pochissimo tempo già 10 realtà imprenditoriali sarde. L’obiettivo è contaminare positivamente il resto del Mediterraneo con buone pratiche e modelli di sostenibilità applicabili anche al di fuori della Sardegna”

ha commentato il presidente di Medsea Alessio Satta.

L’importanza dell’ambiente per le aziende sarde

Le realtà sarde sono da sempre particolarmente inclini alle tematiche ambientali e green. I cambiamenti climatici, la sempre maggior aridità della terra e lo stallo produttivo non hanno fatto altro che avvicinare ancor di più le aziende al rispetto dell’ambiente e delle specie animali e vegetali che lo popolano.

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In Sardegna “certamente si sta sviluppando una nuova sensibilità e modus operandi nei modelli di produzione come in quelli di consumo”, spiega Vania Statzu, vicepresidente di Medsea.

Non a caso, secondo il Rapporto sull’economia circolare in Italia 2021, nel campo della raccolta differenziata l’isola si colloca seconda, dietro solo al Veneto. Indice, questo, della direzione intrapresa dal territorio sardo “per sperimentare modelli economici circolari e sostenibili che sfruttino a pieno il grande patrimonio naturale che abbiamo ereditato per riconsegnarlo alle future generazione ancora più bello e preservato

conclude Satta.

Alessandra Marcelli

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