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Maggio 11, 2023

Il settore delle energie rinnovabili vive un momento straordinario facendo segnare un cambio di passo soprattutto in Italia, sulla scia del PNRR e degli obiettivi EU 2030. Nonostante un quadro macroeconomico ed energetico complicato, gli investimenti previsti si collocano sui 41 miliardi, con un’impennata della potenza che ha toccato la quota record di 38,9 GW, quasi triplicata rispetto ai 15 GW del 2021. Gli investimenti hanno avuto un incremento straordinario (+203%), ma i problemi di autorizzazione permangono con 3 progetti su 4 bloccati, nonostante le semplificazioni normative. Le operazioni sono 958, più del doppio di quelle rilevate nell’anno precedente. Agrivoltaico e fotovoltaico hanno trainato il comparto (76% degli interventi d’investimento), nonostante le difficoltà del contesto macroeconomico e i problemi della supply chain.

È questa la situazione delineata dall’Irex Annual Report 2023, lo studio di Althesys che dal 2008 monitora il settore delle rinnovabili, analizza le strategie e delinea le tendenze future, e che è stato presentato il 10 maggio 2023 nella sua ultima versione “Voltare pagina, le rinnovabili oltre la crisi” all’Auditorium del GSE in diretta streaming. L’economista e Amministratore Delegato di Althesys Alessandro Marangoni ha condotto l’evento, che ha visto la partecipazione – tra gli altri – di Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, di Alessandro Boschi, Head of Renewable Energy Division della BEI, Paolo Arrigoni, Presidente GSE e di Francesco La Camera, Direttore generale dell’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA).

 “L’Irex Annual Report 2023 – sottolinea Marangoni, che ha guidato il team di ricerca – segna un giro di boa degli investimenti nelle rinnovabili nel 2022 in Italia, con un incremento straordinario trainato dalla crescita interna. In tutta Europa aumentano sensibilmente gli LCOE che rendono poco attraenti le aste e inducono spesso a preferire il mercato. In questo quadro, diversi scenari di adeguatezza del sistema elettrico italiano si inseriscono nel disegno di una roadmap per la transizione”. Intervenendo alla presentazione del Rapporto, il ministro Pichetto ha citato il Pniec (Piano nazionale integrato energia e clima) confermando la sua intenzione di presentarlo entro il 30 giugno prossimo: “È prevista per fine giugno 2023 una prima proposta di aggiornamento del Piano, in relazione al quale è stata avviata da alcuni giorni la consultazione pubblica, aperta ai contributi di tutti i cittadini e degli operatori del settore. Successivamente la proposta di aggiornamento seguirà l’iter previsto con ulteriori occasioni di consultazioni in ambito Vas (Valutazione ambientale strategica) e nelle sedi istituzionali in vista dell’approvazione finale a giugno del 2024. Credo che l’elaborazione partecipata e condivisa del piano sarà una ulteriore importante occasione per mettere a punto prospettive e programmi anche nel fondamentale settore delle rinnovabili. Solo con lo sviluppo di questo settore riusciremo a raggiungere il grande obiettivo della transizione energetica”.

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Peraltro, il rapporto Irex 2023 evidenzia il ritorno della crescita sul mercato domestico: le operazioni si concentrano quasi interamente in Italia, sono il 95% del totale, per 34,8 GW e 34,8 miliardi di euro con appena 17 iniziative all’estero. Tra le possibili cause la complessità del quadro internazionale e le strategie di rifocalizzazione sul mercato nazionale, legate sia ai target 2030 che all’attuazione del PNRR. Nel 2022, protagonista assoluto tra le tecnologie è stato l’agrivoltaico che con 390 iniziative, 15,8 GW e 12 miliardi arriva a una quota del 41%, togliendo il primato al fotovoltaico, che si ferma al 35% con 11,6 GW per 8,3 miliardi. L’eolico onshore vale 184 iniziative, 10,6 GW e 14,2 miliardi di euro. Emergono inoltre l’eolico offshore, 63 progetti rilevati nel 2022 e oltre 50 GW di progetti totali (ma solo uno entrato in funzione), ma soprattutto i sistemi di accumulo. Questi ultimi sono la vera new entry del 2022, la cui capacità censita è stata di circa 898 MW, +91% rispetto al 2021. Complessivamente in Italia si contano circa 227 impianti di storage per 1,5 GW e 2,7 GWh, quasi tutti di taglia residenziale. La componente storica dello stoccaggio italiano è composta dai 22 impianti di pompaggio con una potenza massima di circa 7,6 GW in produzione (6,5 GW in pompaggio) e una capacità di 53 GWh, di cui l’84% dai sei impianti maggiori (quattro al Nord e due al Sud).

Tra le tendenze future, si delinea netta all’orizzonte quella relativa al settore dell’idrogeno verde, che continua a porre le basi tecnologiche ed economiche per uno sviluppo della catena del valore. Il panorama italiano al 2022 della filiera dell’idrogeno conta nel complesso 115 iniziative, che coinvolgono oltre 150 player diversi per origine e dimensione. Progetti, studi, accordi di collaborazione, prototipi e test sono indirizzati per il 47% agli usi finali, il 32% alla produzione. Il resto si divide tra iniziative integrate sulla filiera e Hydrogen Valley (9%), elettrolizzatori e altre tecnologie produttive (7%), trasporto/stoccaggio (5%).

Come già citato, non sembra essere migliorata, invece, la questione autorizzativa, nonostante le ultime misure di semplificazione normativa. Resta sostanzialmente uguale il divario tra impianti autorizzati e da autorizzare: a fronte di 894 nuovi impianti/progetti censiti nel 2022, ben 673 (75%) sono ancora in corso di autorizzazione. La situazione è ancora peggiore se si considerano le dimensioni delle iniziative, con solo il 12% approvato (in peggioramento rispetto al 18% del 2021). Nell’ambito fotovoltaico, a fronte di 142 impianti autorizzati, quasi il quadruplo è in attesa (ben 527 progetti). Le installazioni fotovoltaiche utility scale in via di autorizzazione in Italia valgono oltre 20,5 GW. Nell’eolico onshore gli impianti autorizzati sono 28 contro 137 ancora in stand-by burocratico. A livello di MW, su circa 9,5 GW mappati, 7,7 (81%) risultano in attesa di autorizzazione. In sostanza, la forte crescita delle domande ha controbilanciato le norme e gli sforzi di accelerare il permitting.

In questo quadro delineato dal rapporto Irex, i progressi da compiere per la decarbonizzazione prevista entro il 2030 (rallentata a causa della crisi del gas) sono significativi e richiederanno una roadmap ferrea che preveda obiettivi specifici su efficienza, rinnovabili e flessibilità. Inoltre, si necessita anche del capacity market, della stabilità delle importazioni e un miglioramento della disponibilità degli impianti termoelettrici.

Per maggiori informazioni:

www.althesys.com

@Foto a cura di Althesys

 

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