Dicembre 7, 2022
Un sesto della produzione elettrica mondiale si deve all’idroelettrico che, nonostante la pandemia, continua a crescere. A sottolinearlo è anche il report condotto da Energy & Strategy Group e dal Politecnico di Milano che hanno illustrato l’andamento degli impianti rinnovabili in Italia, in Europa e nel mondo durante il 2021. Sottolineando anche quali passi concreti sono stati fatti dal nostro Paese per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030.
Il 2021 meglio del 2020: i numeri
Se nel mondo l’idroelettricità si è confermata la fonte con la maggior capacità totale installata nel 2021 (1.230 GW), in Italia il netto e deciso aumento di potenza complessiva (+70%) rispetto al 2020 è dovuto principalmente al fotovoltaico (+ 935 MW), all’eolico (+404 MW) e, solo dall’idroelettrico (+11 MW).
Leggi anche: Idroelettrico “oscurato” da eolico e solare: il gigante rinnovabile troppo spesso dimenticato
L’idroelettrico in Italia
Una crescita più modesta, quella dell’energia idroelettrica, ma che conferma il trend stabile degli ultimi anni. A oggi il volume complessivo di potenza installata nel nostro Paese è di circa 21,8 GW ripartiti tra 4.640 impianti, di cui il 7% hanno potenza uguale o superiore ai 10 MW. Il Nord Italia è l’area in cui sono presenti più installazioni idroelettriche (3.769), seguita dal Centro (559 impianti) e Sud (312).
L’idroelettrico in Europa
L’idroelettrico vede la Francia superare gli altri Paesi europei in termini di capacità installata, con quasi 24 GW nel 2021. Quello che emerge dal report è tuttavia una sostanziale stabilità dei Paesi presi in indagine nel periodo considerato: da segnalare solo l’Italia e il Regno Unito che hanno registrato uno +0,46% di capacità variata tra il 2020 e lo scorso anno.
I limiti
Se gli impianti rinnovabili, nel 2021, hanno ripreso in generale la tendenza precedente alla pandemia, è altresì vero che a questi ritmi per l’Italia diventa difficile raggiungere gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030. La proiezione attuale del nostro Paese, infatti, porterebbe all’installazione di un parco eolico e solare di poco superiore ai 50 GW, ben inferiore ai 130 GW previsti. I limiti? Burocrazia poco snella, iter autorizzativi troppo lunghi e incertezza sull’andamento futuro dei prezzi.
Alessandra Marcelli