Dicembre 15, 2020
“È stata una nottata lunga in Europa per arrivare ad un accordo importante e ambizioso”: clima, emissioni ridotte di almeno il 55% entro il 2030 contro il 40% attuale.
Sulla sua pagina Facebook il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha espresso soddisfazione per l’intesa ottenuta nella notte tra il 10 e l’11 dicembre con i capi di Stato e di governo dell’Unione Europea sugli obiettivi climatici da raggiungere entro dieci anni.
Clima, emissioni ridotte: la soddisfazione dei leader europei
Ad ufficializzare la buona riuscita del summit è stato il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, che su Twitter ha ribadito quanto l’Europa sia “a capo della lotta contro i cambiamenti climatici”.
Europe is the leader in the fight against climate change.
We decided to cut our greenhouse gas emissions of at least 55% by 2030. #EUCO pic.twitter.com/XfoCacHoq0
— Charles Michel (@eucopresident) December 11, 2020
In questo scenario l’Italia ha sempre avuto una posizione importante, ricoprendo un ruolo di prima linea soprattutto per quel che riguarda la decarbonizzazione e l’efficientamento energetico. “Ora continuiamo il lavoro che stiamo portando avanti”, ha aggiunto Costa. Anche Paolo Gentiloni, commissario europeo, ha commentato positivamente l’accordo raggiunto tra i leader europei sul clima: “L’Europa fa sul serio”, ha scritto su Twitter.
E adesso l’accordo sulla proposta della Commissione di portare almeno al 55% la riduzione di emissioni entro il 2030. L’Europa fa sul serio. #EUGreenDeal https://t.co/1Uq0LJOCO6 — Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) December 11, 2020
Il raggiungimento di un’intesa sul clima e sulle emissioni non era affatto scontato, anzi. Le resistenze maggiori sono arrivate da quei Paesi ancora fortemente in ritardo dal punto di vista ambientale, che hanno richiesto delle garanzie economiche per ridurre l’inquinamento.
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Quello del 2030 è uno degli obiettivi più ambiziosi ed impegnativi del Green Deal, il documento firmato nel 2019 dagli stati dell’UE che segna un ulteriore passo in avanti rispetto agli accordi di Parigi del 2015.
L’Europa, dunque, ha sottolineato ancora una volta la propria posizione forte e decisa sulla tematica ambientale e climatica, ribadendo la volontà di continuare a lavorare duramente per raggiungere gli obiettivi prefissati. D’altronde, come sottolineato dal leader francese Emmanuel Macron, “10 anni sono domani ed un piano B non esiste.”