Giugno 29, 2019
Il clima, il materiale e la modalità di montaggio sono solo alcune delle cause che possono determinare la degradazione e la rovina degli impianti fotovoltaici e, in particolare, dei backsheet dei moduli fotovoltaici. A tal proposito, è particolarmente interessante l’attento programma di ispezione ed analisi portato avanti da Dupont, azienda chimica dall’esperienza centenaria proprietaria di marchi e brevetti tra i più famosi al mondo.
Backsheet moduli fotovoltaici: il report
Il DuPont Global Field Reliability Program ha valutato infatti lo stato di degrado di circa 2 GW di impianti fotovoltaici presenti attualmente in tutto il mondo, esaminandone tutti i materiali. L’attenzione, però, si è concentrata prevalentemente sul backsheet, ovvero il retro del pannello che funge da isolante elettrico proteggendo le celle solari dagli agenti atmosferici e dall’umidità. Ecco perché il suddetto svolge un ruolo fondamentale per garantire la buona tenuta e soprattutto la durata del modulo fotovoltaico.
Secondo l’indagine di DuPont, il numero di pannelli fotovoltaici nel 2019 è aumentato da 4,2 milioni a oltre 6,5 milioni; al contempo, sono cresciute anche le rispettive problematiche che hanno registrato un +47% rispetto al 2018. Su 1,8 GW di campi ispezionati, gli esperti hanno individuato una percentuale media di difetti in un singolo modulo pari al 34%, di cui il 14% rintracciabili nella sola scheda posteriore.
Tra le varie problematiche individuate nel backsheet sono emersi guasti dovuti a laminazioni, bruciature, ingiallimento, scolorimento e crepe. Nel dettaglio, gli esperti hanno evidenziato che una temperatura elevata può causare l’accelerazione dell’insorgere di difetti nel retro del modulo, mentre la delaminazione può comprometterne l’isolamento elettrico.
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Le cause dei guasti
A determinare il processo di rottura dei laminati contribuisce anche l’insorgere di crepe, che espongono direttamente lo strato centrale del backsheet alla degradazione ambientale esterna, provocandone, tra le altre cose, l’ingiallimento. Non solo: le crepe interne ed esterne favoriscono l’insorgere di un’eccessiva umidità che può causare la perdita di potenza del modulo e, nei casi più gravi, anche cortocircuito ed incendi.
Particolarmente significativa per comprendere l’importanza del tema è l’esperienza di IPP, azienda energetica indipendente dell’Arizona. Questa, accorgendosi che uno dei loro siti produceva meno energia del previsto, ha deciso di esaminare i propri moduli accorgendosi che, in alcuni, i backsheet avevano iniziato a rompersi ed a restare privi di laminati, portando ad alte perdite di inverter.
DuPont ha deciso di ispezionare il sito appartenente ad IPP per sette anni attraverso il suo Fielded Module Inspection Program, arrivando così ad identificare ben tre tipi diversi di backsheet. La causa, conclude DuPont, era da rinvenire nel fatto che il produttore dei moduli avesse utilizzato più BOM (distinte base) per lo stesso progetto.