Novembre 9, 2021
Produrre capi di abbigliamento da oli di scarto. È la prossima sfida di RadiciGroup, realtà bergamasca leader nella produzione di poliammidi, fibre sintetiche e tecnopolimeri utilizzati nei settori della moda, del tessile, del design e dell’elettronica. Il progetto, avviato a marzo 2018, è nato dalla collaborazione con centri di ricerca, aziende ed Università ed è stato supportato dalla Regione Piemonte nell’ambito del bando “IR2 Industrializzazione dei risultati della Ricerca”.
Produrre capi di abbigliamento da oli di scarto: il progetto ULISSE
Il progetto, denominato ULISSE, verte principalmente su tre filoni principali. Il primo, ha riguardato la progettazione di una linea produttiva di poliammidi biobased – ottenute da materiali rinnovabili – per la realizzazione di un sistema in grado di ridurre significativamente le quantità di scarto. Il secondo ambito di ricerca ha riguardato la produzione vera e propria di queste poliammidi, parzialmente o totalmente biobased, da utilizzare nei più disparati settori. Infine è stata analizzata la possibilità di utilizzare biotecnologie per la produzione di acido adipico – impiegato nella produzione di fibre e tecnopolimeri – direttamente da oli di scarto: l’obiettivo è quello di realizzare concretamente questo processo.
Percorso completo di economia circolare
Produrre capi di abbigliamento da oli di scarto significa realizzare un percorso completo di economia: gli oli diventano infatti materie prime per la produzione di acido adipico che, a sua volta, è alla base per la realizzazione di polimeri di poliammide, fondamentali per la produzione di tessuti da avviare a riciclo, completamente o in modo parziale, a fine vita.
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L’importo ammesso al finanziamento è di circa sei milioni di euro, di cui quasi due erogati come contributo dalla Regione Piemonte. Il progetto, ad oggi in fase di sperimentazione, conferma “l’importanza strategica che la sostenibilità riveste per l’azienda” – commenta Stefano Alini, CEO di Radici InNova – e risponde agli “obiettivi di sostenibilità stabiliti a livello governativo ed europeo come l’Agenda 2030 e il Green Deal”.
Alessandra Marcelli