Seleziona una pagina

Agosto 25, 2020

Tutto pronto per l’avvio di un progetto sperimentale volto alla rimozione dei rifiuti in mare – in particolare della plastica – intorno alle foci dei fiumi e nelle aree marine protette. Il Ministero dell’Ambiente ha infatti firmato un protocollo di intesa con Corepla (Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica), grazie al quale gestire la raccolta dei rifiuti in quindici porti d’Italia.

Rifiuti in mare, il progetto

Il progetto, dalla durata di ventiquattro mesi, vedrà Corepla sostenere i costi di gestione e trattamento dei rifiuti per un massimo di 36 tonnellate. Il Ministero dell’Ambiente, invece, metterà a disposizione mezzi della flotta antinquinamento. Parallelamente, i Comuni costieri coinvolti attiveranno una serie di iniziative volte a sensibilizzare la comunità sul rispetto delle acque, sulla raccolta differenziata e sul corretto riciclo degli imballaggi in plastica.

Leggi anche: Sos fiumi: il dossier del WWF sugli ecosistemi fluviali nel nostro Paese

Il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha sottolineato come ad oggi i rifiuti in mare costituiscono un “problema globale con grandi e gravi ripercussioni sugli ecosistemi e uno spreco di risorse ed energia. La consapevolezza crescente degli Stati sta comportando una risposta sempre più estesa a livello internazionale. In Italia, il progetto sperimentale messo in campo con il Corepla costituisce un’azione concreta che integra le iniziative già intraprese dal ministero dell’Ambiente, come la legge ‘Salvamare’, per ripulire il mare dalla plastica e salvaguardarlo“.

Un passo in avanti per l’economia circolare

L’ultima indagine di Legambiente ha evidenziato che la plastica rappresenta l’80% degli scarti rinvenuti in aree marine. Dal Wwf sappiamo che ogni giorno nel Mar Mediterraneo finiscono circa 30 mila bottiglie di plastica, 5 kg per ogni chilometro di litorale.
Ecco perché l’accordo assume un’importanza rilevante nel campo della sostenibilità. Raccogliendo e trattando in maniera adeguata i rifiuti, questi potrebbero essere riciclati e trasformati in nuovi oggetti, permettendo così una decisa accelerata del percorso di transizione verso un’economia circolare.

Share This