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Gennaio 13, 2021

Servizi idrici omogenei e standardizzati ai cittadini in tutto il territorio: ne è convinto il direttore generale di Utilitalia Giordano Colarullo, che ha commentato la novità introdotta nel settore idrico nella recente Legge di Bilancio approvata dal Governo.

Legge di bilancio, arriva il “bonus acqua”

Ricordando che la qualità dell’acqua in Italia è tra le migliori in Europa, il dg ritiene poco utile il nuovo credito d’imposta previsto per l’acquisto di sistemi di filtraggio dell’acqua potabile, che rischia – a suo dire – di lanciare un messaggio sbagliato. Si tratta, nel dettaglio, di 1.000 euro destinati a tutti coloro che cambieranno la rubinetteria domestica a che installeranno filtri, depuratori e in generali sistemi di mineralizzazione dell’acqua. L’obiettivo è quello di sensibilizzare al tema ambientale, incentivando al risparmio idrico e ad una netta riduzione degli sprechi.

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Secondo Colarullo, più che di bonus rubinetti l’Italia avrebbe bisogno di garantire risorse, servizi e governance uguali in tutto il territorio, al fine di evitare “iniquità tra le diverse aree”. Il gap più evidente è quello emerso tra la media nazionale di investimenti del Nord e Centro, che si attesta intorno ai 40 euro pro-capite, e quella del Sud che scende invece a 26 euro e addirittura a 5 euro nelle gestioni comunali.

Settore idrico, possibili soluzioni

Purtroppo – osserva il direttore generale di Utilitalia – “ci sono aree del Paese in netto ritardo soprattutto nel Mezzogiorno, dove sono ancora numerose le gestioni comunali ‘in economia’. Ciò significa livelli di servizi e di investimenti non adeguati”.

Ecco perché, al fine di ridurre l’iniquità di risorse e servizi tra le diverse zone d’Italia, servono interventi mirati realizzabili “anche attraverso la cooperazione tra privato e pubblico che consentano di superare le gestioni in economia, di rilanciare gli investimenti e di promuovere la strutturazione di un servizio”.

In quest’ottica, è lo Stato che dovrà garantire la tempestività e la concreta efficacia del processo, attuando laddove necessario una strategia che possa individuare gli interventi prioritari e condurre all’affidamento del servizio idrico integrato a norma di legge.

È per questo che – conclude Colarullo – il Piano nazionale di ripresa e resilienza rappresenta un’occasione unica per dare una spinta agli investimenti e superare i limiti derivanti dall’immobilismo di alcune amministrazioni locali. Il Recovery Fund è un treno che non possiamo permetterci di perdere”.

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